Il tempo cura le ferite, altrimenti moriremo dissanguati.
06 martedì Mag 2014
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03 domenica Nov 2013
Posted sheireen93
inQuando il sole tramontava scendeva di corsa le scale del palazzo, anche se abitava al quinto piano, non gli piaceva prendere l’ascensore. Prendeva la sua bicicletta blu senza freni e scappava velocemente dal caos della città. Correva tra la gente anonima che tornava dal lavoro, tra i cappotti di persone infreddolite e scontrose. Passava in mezzo alle vie illuminate, avevano iniziato ad addobbare Milano per il Natale. Gli dava un’aria triste il Babbo Natale appeso sui balconi delle case, messo lì quasi contro voglia, quasi d’obbligo.
Scappava nel sottopassaggio per ritrovarsi finalmente sotto i pochi lampioni e macchine in corsa. Adesso c’erano i campi a fargli compagnia e un albero al centro era il suo punto di riferimento. Scendeva dalla bici che abbandonava nel fossetto e percorreva la distanza respirando quell’aria forte, di campagna, che ti entra nei polmoni con violenza e ti fa vivere.
Il crepuscolo lo accompagnava in questo lento cammino facendosi cullare dal vento fino a fermarsi ai piedi del Cedro, appoggiava la schiena al tronco. Se ci fosse stata anche lei, tutto sarebbe stato diverso, lui sarebbe diverso.
Non gli importavano le notti in bianco, non gli importavano i pensieri e le paure che lo avevano accompagnato in quella lunga agonia. Avrebbe desiderato soffrire ancora se in cambio lei non se ne fosse andata.
Tira fuori dalla tasca il tabacco, gli piace l’odore che emana, resta un po’ così, ad annusarlo. Ne prende poi il giusto da farci stare nella cartina, infila il filtro e inizia a dare una perfetta forma cilindrica alla sigaretta. Avvolge su sé stessa la cartina e lecca infine l’estremità. Gli piace questo rituale, quasi più di fumare.
Le persone feriscono, feriscono con cattiveria, ma quando lo fanno involontariamente fanno ancora più male. Se potesse tornare indietro non avrebbe mai voluto conoscerla quel giorno. Non si sarebbe fermato su quel treno, c’era già tanta gente accorsa a soccorrerla. Avrebbe voluto tirar dritto, pensare al test in università, lui non avrebbe fatto la differenza.
Si porta la sigaretta alla bocca, e le da fuoco sulla punta con quell’accendino che le aveva regalato lei. Trattiene il respiro tanto da macchiarsi i polmoni, da quel fumo che avvelena.
Era tornato il giorno dopo, e quello dopo ancora, aveva continuato ad andarla a trovare in ospedale fino a quando non l’avevano dimessa. Avevano scoperto di abitare nella stessa via, ai lati opposti. Marco aveva deciso di andarla a trovare tutti i giorni a casa sua.
Libera il fumo dalla bocca e guarda le strane forme che assume, come si lascia trasportare da quell’invisibile vento che lo porta in alto. Anche lui guarda in alto. Fa un altro tiro, più lungo. Sente la carta della sigaretta bruciare.
La portava in giro per Milano, le faceva vedere i posti più nascosti della città. Restavano soli a spiarsi, a conoscersi. Senza accorgersene si erano legati a vicenda con un nastro invisibile e indistruttibile. Era accaduto troppo presto, ma ormai troppo tardi per rimediare, per scacciare quel sentimento che li avrebbe portati in un mondo che non gli apparteneva.
Fa cadere la cenere dalla sigaretta e guarda il cielo che diventa sempre più scuro. Le macchine che corrono in lontananza, la sua solitudine. Fa ancora un altro tiro.
Laura era scappata dalle sue braccia da un giorno all’altro, senza preavviso. Gli aveva mentito, gli aveva fatto credere che l’eternità esisteva. Non gli aveva detto la sporca verità.
Spegne per terra la sigaretta. Appoggia la testa al tronco e chiude gli occhi.
Il desiderio di lei, era un ragazzo che la faceva vivere, solo questo, e lo aveva ottenuto.
Marco si sente mancare al pensiero di non poterla più vedere, al pensiero di come la vita sia così crudele.
Scappa da quella solitudine che ti trafigge il cuore, scappa dalle campagne, scappa dal caos, sale di corsa le scale e si fa piccolo accanto alla sua porta. Piange per la vita che è così sbagliata, avrebbe voluto far cambio in quel momento. La sua vita al posto di quella di Laura.
20 martedì Ago 2013
Posted sheireen93
inLa pulizia non è solo quella che si fa durante il cambio di stagione nell’armadio o sotto al letto per togliere la polvere. La pulizia non è solo fisica. Esiste anche la pulizia mentale, quella che ti cambia, da un giorno all’altro. Quando decidi che da ora in poi devi voltare pagina e pulire, liberare la mente dai cattivi pensieri, dai pessimi umori, da certe persone.
-sheireen93